La Casa dei Cini nasce come azienda agricola nel 2005 grazie all’entusiasmo di Clelia e Riccardo.

Cini, entrambi laureati presso la Facoltà di Agraria, rispettivamente in Scienze Agrarie ed Ambientali e in Viticoltura ed Enologia. 

La Casa dei Cini è orgogliosa di definirsi un’azienda agricola BIOLOGICA multifunzionale, dedita alla coltivazione e diversificazione del fondo e allo stesso tempo preservatrice del suolo che la ospita.

La nostra azienda confina con i boschi e poggia sulle dolci colline della Valnestore.

UN PO’ DI STORIA:

La famiglia Cini abita al Vocabolo Petroso dalla fine del 1700.

Abbiamo notizie che i nostri avi facevano, chi il mugnaio, con mulino ad acqua, tanto che è all’interno dell’azienda è presente il fabbricato denominato Molinella, chi il fabbro, già da allora come in tutte le realtà di campagna veniva coltivata la vite, l’olivo, i cereali, gli ortaggi e allevati bestiame per vendita e autoconsumo. 

Il nonno Bonaventura con i poderi di Petroso, Vergnola e Casalino (podere = agglomerato di terreni siti in una medesima zona) produceva del buon olio e vino che vendeva sfuso in damigiane alle botteghe nei paesi limitrofi.

Nonno Bonaventura passa, negli anni ’70, il testimone al babbo Aristide, il quale aumenta le superfici agricole e inizia la meccanizzazione dell’azienda; tale processo viene, poi, incrementato con l’arrivo della propria moglie Adriana Fratini.

Cini Aristide e Fratini Adriana aggiungono all’azienda il podere Borgonovo, i cui terreni negli anni ’90 e ’00 vengono trasformati da seminativi a Vigneti ed oliveti, sfruttando la ottima natura ed esposizione del terreno.

Aristide e Adriana hanno certamente inculcato nei propri figli, Riccardo e Clelia, la passione e il rispetto per il lavoro di campagna.

 

L’azienda viene gestita interamente secondo il disciplinare di agricoltura Biologica

I principali prodotti sono il vino e l’olio ma, oltre a questi, nel tempo l’azienda agricola ha differenziato la produzione: aglione, apicoltura, succo e gelatine di uva, lavanda, lamponi, noci e tanto altro.

VIGNA: Nel tempo gli impianti sono stati modernizzati coltivando nuove vigne e cercando di non perdere la tradizione: la maggior parte delle nostre vigne sono, infatti, state progettate da Riccardo con il cosiddetto “taglio in vigna”, ovvero ogni vigna (che corrisponde ad un vino) presenta già in % i vari uvaggi. In questo modo in fase di vendemmia, non facciamo altro che raccogliere le diverse uve che caratterizzano ogni vino e vinificarle insieme come eravamo abituati a fare nei vigneti del nonno.

Nei primi anni di produzione abbiamo affinato le nostre tecniche offrendo oggi dei prodotti che sfruttano il potenziale qualitativo delle nostre terre.

Nel 2015 nasce la collaborazione tra l’azienda e il noto fumettista umbro Sualzo (Antonio Vincenti) per la realizzazione personalizzata di ogni etichetta.

Nel 2017 è iniziato un nuovo progetto: un nuovo impianto di 1,5 Ha con uva Dolciame, vitigno a bacca bianca autoctono dell’Umbria.

Il progetto è nato perché il Dolciame vitigno era quasi del tutto scomparso, causa la sua assenza all’interno del registro viticolo Umbro. Con l’aiuto dell’Università di Agraria di Perugia, siamo partiti con cinque viti, ogni anno dai tralci di queste piante Madri innestiamo su portinnesto direttamente in campo grazie all’aiuto di Gaetano Calciaia, un Mastro Innestino di Gradoli. 

Il Dolciame è un cugino del Trebbiano T. con un grappolo compatto cilindrico e una buccia molto spessa. Il termone “Dolciame” è, infatti, nato probabilmente dal fatto che veniva raccolto insieme al Trebbiano e l’uva era molto dolce (maturazione più precoce).

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